Storie animaliste ‘ncopp’e Camaldule

OgCANILE 013ni volta che incontro qualcuno che si prende cura di tanti animali, portandoli in casa o sfamandoli per strada con gli avanzi per esempio, non posso fare a meno di chiedermi cosa gli dia la forza di ricordarsi ogni giorno di questi soggetti borderline della fenilità e canilità, spesso malati, ex amici di qualche “padrone”, pardon… “proprietario” invece tanto insulso da averli abbandonati.

Il cuore si stringe anche a me, quando li vedo brucare nell’immondizia, attraversare correndo la carreggiata, o quando supero terrorizzata qualche loro carcassa lungo la strada. Ma mai e poi mai avrei pensato di fondare l’associazione Lega Animalista, accogliere centinaia di cani e decine di gatti, offrire loro un riparo dai violenti, sostenere ed aiutare la campagna sterilizzazione, adattandoci tutti insieme, stretti stretti, vicini vicini, come ha fatto Luigi Carrozzo a Napoli (il canile è ai Camaldoli, ma il territorio di riferimento è provinciale – www.leganimalista.it).

Confesso candidamente che quando l’istruttrice cinofila Giuseppina Ottieri (referente SIUA di zooantropologia didattica e di pet therapy, www.siua.it) è entrata nella mia macchina, preparandomi gentilmente alle cose che stavo per vedere e sentire, non ho potuto fare a meno di chiederle cosa ne pensasse di… Cesar Millan.

Sono irrecuperabile, lo so. Eppure, sebbene mi aspettassi una valanga di insulti irripetibili, la ragazza, che è anche molto dolce, mi ha ringraziato per la domanda e mi ha aperto un mondo.

CANILE 004Cesar Millan, infatti, a quanto pare, è il peggior nemico dei veri animalisti. Sembra che sia particolarmente detestato nell’ambiente e noto per l’utilizzo di mezzi coercitivi tutt’altro che amichevoli nella sua opera di ammansitore di cani. Quando al ritorno mi faccio un giro su internet e digito il suo nome, immediatamente google gli associa parole come “denunciato” e “maltrattamenti”. Cominciamo bene. Non ci vuole molto a risalire all’altra parte del reale, quello non televisivo, non blasonato, ben emarginato, per svelare i trucchi CANILE 001beceri e dissennati del soggetto in questione. Certo, così so educarlo anch’io un cane. E lo fanno pure sembrare un santone. E passiamo il resto del tragitto a massacrare un mito del reality moderno.

Per onestà devo dire che la zona in cui ci rechiamo (da Soccavo ai Camaldoli) è terribilmente sporca. La situazione non migliora nei dintorni del canile. Ma quando il cancello si apre, un miliardo di zanne con lingue ciondolanti in mezzo mi si dirigono incontro, urlanti e festanti, iper-eccitate dall’eccitazione reciproca… in un attimo nuoto in un mare di cani! Di tutte le razze, di tutte le specie, di tutte le taglie. Zoppi, ciechi, sordi, vecchi, ma tutti salvi, e molti di loro con storie di maltrattamento alle spalle. Purtroppo. Se non fosse così, probabilmente non sarebbero lì. Luigi ci riceve col suo sorriso disincantato e ci parla delle difficoltà di finanziamento (perché, diciamocelo, siamo tutti bravi a portargli i cani, ma poi mica pensiamo a come si farà ad accudirli) e di molte delle vicende che hanno portato lì i suoi amici a quattro zampe. CANILE 006Ma questa non vuole essere la solita storia pietista. I cani lì stanno bene. Soprattutto perché sono amati.

Sono paralizzata dallo stupore, ma non posso fare a meno di domandargli (data la spartanità degli spazi: i cani escono a gruppi secondo una turnazione, dalle gabbie, altrimenti non ci entrano tutti nello spazio comune) come mai un società civile tiene gli animali come in un ghetto: altrimenti?

Lui sorride, guarda a terra, poi le sue collaboratrici. “Altrimenti la strada – dice – le ruote delle macchine, i pali col guinzaglio, le pistolettate, i bagni di varecchina, le torture dei ragazzini” (un brano di quello che ha detto si può vedere qui).

CANILE 012La SIUA, in posti come questi, tiene addirittura dei corsi (agli umani, più che alle bestie) perché chi vuole adottare un cane senza pedigree e con tante botte, va istruito. Molti non ce la fanno e li riportano pure indietro.

E non è difficile comprenderne le ragioni.

Spesso, infatti, gli animali domestici sono considerati, a cominciare dagli adulti, come dei puppy, dei peluche da strapazzare e usare come giocattoli. Da mettere sul seggiolino per far finta che siano figli, da imboccare, da cavalcare, da stiracchiare.

CANILE 005Capiamoci: anche io strapazzo il mio gatto, ma lui mi caccia fauci e artigli nelle dita, e fa bene. Nel senso che poi non va punito lui se io sono cretina. E così, quando vedo in giro bambini che fanno certe cose agli animali, anche cose innocenti come una carezza, magari un po’ troppo insistente, è ai genitori che guardo, e molto spesso li vedo sollevati da quell’attimo di distrazione del bimbo, ma mai prendere le difese di un animale al quale forse tutte quelle attenzioni possono non essere gradite. Cioè, veramente sono esseri viventi anche loro. Hanno una dignità, un carattere, un’autonomia biologica. Non comprenderlo è per me inspiegabile, e sono solo una gattara qualunque.

A tal proposito.

Lega Animalista accoglie anche tanti gatti. È lì che veramente potevo avere un infarto. Un piccolo angolo felino, pieno di europei, tutti con occhi (per chi li aveva ancora) rivolti verso di me con espressione tra il tipico strafottente guardingo e l’implorante. Li avrei portati a casa tutti. Tutti. Anche perché coi gatti è più semplice. Dopotutto, maltrattati o no, sono stronzi comunque, quindi si sa che si adatterebbero meglio. O no? Questa è stata la mia impressione.CANILE 016

Usciamo ed effettivamente riconosco che avevano fatto bene ad avvisarmi. Mi sento destabilizzata, svuotata, incazzata. Forse da allora non sono neanche più la stessa.

Ogni volta che vedo un cane ai margini della strada mi vergogno, e più di prima mi chiedo chi o cosa lo abbia portato lì. Un cane abbandonato può diventare subito un pericolo, e non per chi lo abbandona, purtroppo.

Lo so… ma dopo aver visto quello che ho visto io, poi si capisce perché certi animalisti diventano più cinici del problema che combattono.CANILE 007

~ di Gli stregatti di Maria Elena Napodano su dicembre 7, 2012.

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